La Sorpresa

…sulla sorpresa “Si vive questa sensazione con intensità particolare quando si viaggia in treno seduti in direzione in cui va il treno, vicino al finestrino: come un fiume le cose vengono incontro; appaiono da lontano, minuscole, si avvicinano, si fanno più grandi, inondano gli occhi; si rivelano nella verità della loro figura e dei loro colori; si ha l’impressione di non essere noi ad andare verso di loro, ma loro a venire verso di noi, quasi addosso, come un’onda alta che si rovescia su di noi.
Se di tanto in tanto si guarda anche dal finestrino opposto, si ha proprio la sensazione di solcare un mare di cose, come se si fosse su una nave: prati, alberi, messi, casolari, persone, macchine, fiumi, ponti, binari, colline, scogliere, paesi…,da una parte e dall’altra. Andare è incontrare. E’ una grande fortuna riuscire a conservare il potere e l’attesa di essere stupiti.
Se si è seduti in direzione opposta a quella in cui va il treno, non si ha questa sensazione perché non si va incontro alle cose, ci si separa da esse; appaiano all’improvviso non davanti, ma di fianco, da dietro le spalle e subito scivolano via. Scorgerle e vederle allontanarsi è la stessa cosa; nel momento stesso in cui appaiono, dileguano; non si vedono venire incontro, sempre più grandi; si vedono solo allontanarsi, farsi subito piccole e scomparire. Non vengono; vanno.
Non si ha allora la festa di andare verso di esse con occhi e animo ben aperti e voraci; c’è invece la malinconia d’un incontro insistentemente offerto e sempre perduto.”

Edizioni Paoline

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